La nuova Sfida: Mantenere l’orgoglio di appartenenza nei tempi del COVID19

Il momento è quello che è.

Fatto di paure, incertezze e debolezze. Le notizie che arrivano dai Media sono sconfortanti e tendenti ad indebolire il nostro spirito di appartenza alla nostra Associazione.

Ogni tentativo di recuperare una minima forma di “normalità” viene frustrato dalla realtà dei fatti: il virus imperversa su donne e uomini spaventati che non riescono ad accettare la realtà.

Noi ce la stiamo mettendo tutta, abbiamo voglia di vederci per Lavorare insieme! 

Ma la realtà ci ricorda ogni giorno le nostre responsabilità quelle di madri, padri, nonne, nonni e Soci, dai quali deve arrivare l’esempio comportamentale per un futuro ancora sconosciuto!

Il presidente ha riassunto così:

Cari Soci,
Vi racconto una storia.
Oggi ho fatto il punto sull’annata precedente in funzione del consuntivo, ne ho analizzato le difficoltà, le molte buone cose fatte e subito ho pensato all’annata in corso, come organizzare, come soddisfare le aspettative ed i desideri dei soci, come trovare risorse, come realizzare service, come limare oneri.

Ho quindi fatto una cosa semplice, istintiva, da Lions: organizzare un meeting per condividere tutto con voi soci ed ho convocato.

Poi torno a casa e penso, ripensa, i demoni, il demiurgo, la coscienza: una volta mi venne raccomandato di esse cauto.

Giovedi 22 il meeting è annullato. Meglio vederci on line su piattaforma, comunque a breve.
N.

Grazie Presidente! un giorno ci rideremo sopra? lo speriamo e ce lo auguriamo tutti.

Gianfranco Ricci (Lions e Professore esimio) ha sintetizzato un pensiero condiviso in queste saggie parole.

            Sforziamoci di inventare nuovi modi per fare festa, per crescere ed accrescere il nostro impegno, per vederci e scambiarci prospettive e buoni propositi su come sia possibile oggi essere Lions, in un momento di grave difficoltà per le famiglie e per le attività produttive presenti nel nostro territorio di riferimento. Ho in mente soprattutto i nostri ragazzi, i nostri anziani, i nostri diversabili: tutti quelli che vivono con affanno queste complicazioni, durezze ed incertezze dell’oggi.

Nella presente complessa situazione in cui in tanti si comunica con slogan iperbolici sia per creare coesione, sia per creare dissociazione ed allarme, dobbiamo trovare nuovi modi per potenziare il lavoro e la presenza del volontariato. Dobbiamo prendere forza e coraggio per scrivere una nuova pagina gloriosa, come gloriose sono state le pagine già scritte, per reinterpretare il volontariato in una società oggi, più che mai, afflitta, ferita, sofferente, sfilacciata, ma particolarmente distratta da egoismi e personalismi che certo non fanno onore a nessuno.

Sforziamoci di coniugare i nostri “fondamentali” con tanti “scusa, grazie, prego” e così avremo già iniziato pagine nuove, vive, efficaci di volontariato tra noi e con le comunità di riferimento. Ai “territori di riferimento” preferisco le  “comunità di riferimento”: nella comunità ci sono persone con le loro storie, le loro fragilità, i loro desideri, le loro opportunità, ci sono persone con le più varie personalità, con le proprie, dice un mio caro amico, “ciascunerie”. Vale la pena che tutte queste “ciascunerie” siano prese in attenta considerazione: fanno parte dell’identitik di ciascuno, del Il tuo, del mio, del nostro….

 

riscriviamo il futuro, ce la faremo!!

mb

 

 

 

 


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