31 luglio 2010 – Il Piatto dell’Estate: la storia di un service di successo tra arte, amore per il territorio e..un po’ di glamour

Era il 1983 quando il Lions Club Savona Torretta, grazie alla lungimiranza del socio Carlo Coniglio e alla presenza nel club di Bepi Mazzotti, titolare dell’omonima storica fabbrica ceramica albisolese, pensò bene di immaginare una manifestazione che unisse arte, ceramica, solidarietà e territorio, con la possibilità per i collezionisti di avvicinare artisti di grande importanza e per il Club di intervenire sul patrimonio artistico savonese con dei service ben mirati e focalizzati a opere di restauro o di conservazione.

Il tutto era ed è racchiuso in una moltiplicazione semplicissima: “arte per arte”. Questo è il concetto che ha rappresentato lo straordinario successo dell’evento.

Chi vive il club all’interno sa bene che la riuscita di un service, così come vengono chiamate le meritorie attività dei club di servizio internazionali come i Lions, dipende da tanti fattori, compreso l’individuazione di giuste motivazioni e di giuste azioni capaci di attrarre l’attenzione per la loro qualità intrinseca al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato.

Questo è il caso del “Piatto dell’Estate”: provate a chiederne notizia a qualsiasi artista gravitante a Savona ed Albisola, e capirete non solo la nomea dell’evento ma anche l’aspirazione di ogni artista, per chi ovviamente non ne ha avuto ancora l’onore, di poter essere un giorno il protagonista prescelto per il celeberrimo Piatto dell’Estate. Come tutti i grandi progetti il format è nato da un prologo molto importante e decisivo per i successivi sviluppi, “Ceramica in Albisola di ieri e di oggi”: questo il titolo della prima manifestazione organizzata il 12 agosto 1983. All’epoca c’era ancora la vecchia lira…In sostanza con l’acquisto di un biglietto da duemilacinquecento lire si aveva diritto alla vincita di una delle 70 opere offerte dagli artisti savonesi all’epoca più in voga.

Facile immaginare come in quell’elenco ci fosse già il meglio di quanto il ricco distretto albisolese e savonese potesse offrire in termini di protagonisti dell’arte e come molti fortunati con una cifra molto ragionevole si siano assicurati opere di assoluto valore.

Nel 1984, con presidente Roberto Tarò, nasce ufficialmente il Piatto dell’Estate, così come lo conosciamo ancora oggi: d’altronde mette male ritoccare una formula azzeccata e vincente.

Ad ogni nuova edizione si parla dunque di un’opera in ceramica eseguita sotto forma di piatto da un artista diverso ogni anno, realizzato e cotto a gran fuoco nella fornace della Casa Fabbrica Museo G.Mazzotti 1903, in una tiratura di circa 90 opere esposte il primo sabato di agosto in una manifestazione appositamente organizzata.

Così, edizione dopo edizione, il Piatto dell’Estate è diventato nel tempo un appuntamento fisso per tutti i collezionisti e appassionati, ma anche una sorta di diario dell’arte albisolese e savonese, perchè scorrendo la lista degli artisti ci si rende conto di quanto vasto ed importante sia il patrimonio umano fatto di veri e propri protagonisti dell’arte contemporanea.

Per inciso la collezione completa fa bella mostra di sé presso la Pinacoteca Civica di Savona, alla quale ogni anno viene donato un esemplare del Piatto dell’Estate: anche questo è un segno della grande attenzione e lungimiranza del Lions Club Savona Torretta nei riguardi delle istituzioni culturali presenti sul territorio e in particolare del Museo civico cittadino, custode di splendide collezioni di maiolica antica e che presto diventerà un grande polo museale della ceramica, storica e non solo, secondo per dimensioni ed importanza unicamente a quello di Faenza.

Dal canto suo la Pinacoteca, oggi diretta con criteri scientifici e aggiornati dalla Direttrice Eliana Mattiauda, ricambia l’attenzione avendo destinato una sala appositamente a questo service, a testimonianza del prestigio e dell’importanza riconosciuta all’iniziativa.

Nel biennio 2004-2005 questo service già altamente meritorio per quanto fatto nei riguardi del patrimonio artistico savonese si è arricchito del Premio Torretta, una serie di borse di studio messe in palio per le migliori tesi di laurea del campus universitario savonese, che nel frattempo è andato sviluppandosi in questa crescita di pari passo con la città, sui temi inerenti le attività o il territorio savonese, sia nell’ambito industriale che logistico.

Tornando a quell’estate 1984 il primo artista ad essere coinvolto è Gian Paolo Parini, l’unico ad avere avuto l’onore di due “chiamate”, in quella prima edizione e poi nel 2008.

Scorrere la lista dei nomi che seguono Parini significa leggere a volo d’uccello un bel pezzo della storia di Albisola, una vicenda che dà i suoi frutti anche “a distanza”, visto che ritroviamo tanti protagonisti degli anni ’50 e ’60, quasi ad essere insigniti di una sorta di oscar alla carriera, insieme agli alfieri delle generazioni successive e ai protagonisti legati al design e all’innovazione.

Emerge straordinaria la qualità degli autori, il fascino della ceramica, l’amore per il territorio. Ecco i nomi, come una grande squadra di “all stars”, a partire dall’85: Luzzati, Treccani, Rossello, Porcù, Caldanzano, Dangelo, Caminati, Orellana, Baj, Sosabravo, Lorenzini, Giannici, Carlè, Nespolo, Oikonomoy, Bertagnin, Peola, Gambetta, Milena Milani, Moiso, Thun, Parini, Ottaviani, per arrivare nel 2010 a Tullio Mazzotti.

E’ come un cerchio concentrico tracciato sulla sabbia di Albisola che si chiude e che riparte verso nuovi orizzonti.

Altrettanto straordinario è l’elenco dei service che sono stati attivati, ed è importante ripercorrerne la storia per rendersi conto di quanto lavoro è stato fatto.

Il primo intervento (1984) è dedicato al restauro degli affreschi della facciata della chiesa parrocchiale di Albissola Marina. Seguono poi altri restauri su luoghi altamente simbolici, cari a tutti. Nel 1985 è la volta del restauro dell’affresco della facciata della chiesa di Santa Lucia a Savona, arroccata sul porto di Savona, alla quale i savonesi sono particolarmente legati grazie anche alla celebre festa patronale.

In anni successivi (1986-89-90) ci si concentra sul restauro del tempietto del Boselli nei giardini del Prolungamento a Mare a Savona, vero e proprio unicum ceramico di epoca settecentesca, che stava vivendo un momento di notevole degrado.

Nel 1987 l’oggetto del restauro è la celebre pala d’altare di Gerolamo Urbinate, pannello cinquecentesco in maiolica, situato nella chiesa parrocchiale di Albissola Marina. Sempre nello stesso anno viene predisposta una croce ad un Cristo del 1200 situato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Giuseppa Rossello alla Villetta a Savona.

Nel 1988 si passa al restauro della cassa processionale della deposizione del Cristo, splendida opera del Brilla, parte dell’eccezionale patrimonio della Processione del Venerdì Santo a Savona.

Nel biennio 1991-92 ci si prende cura del restauro dell’arco monumentale a Villa Faraggiana (Albissola Marina), magnifica quinta barocca che introduce al verde dei giardini all’italiana.

Nei tre anni successivi (1993-94-95) gli sforzi si concentrano sulla fornitura della corona aurea per il bassorilievo della Mater Misericordiae, opera di Renata Minuto, posto nei Giardini Vaticani. Anche la Valle del Santuario viene coinvolta nel Piatto dell’Estate e nel 1996 si realizza il restauro della Cappella della Crocetta (Santuario di Savona).

Nel 1997 si attua il restauro della sacrestia della chiesa di S. Domenico a Savona, altro edificio-simbolo del centro storico.Negli anni 1998-99 viene portato a conclusione il restauro del quadro Mater Misericordiae della pittrice Murialdo (1877) posto nella chiesa del Sacro Cuore a Savona. L’elenco prosegue senza sosta, a dimostrazione di un impegno continuo del Lions Club Savona Torretta anche nell’individuazione degli obiettivi del service.

Nel 2000 viene prodotta una videocassetta relativa alle celebrazioni del bicentenario di Pio VII, nell’ottica della valorizzazione di questa importante presenza papale a Savona. Nel 2001 si ritorna alla ceramica con il restauro di un altro celebre pannello in ceramica, quello dello Sciaccarama (1554) ad Albisola Superiore.

Il 2002 è l’anno del restauro della statua Mater Misericordiae posta sul frontale della Torretta a Savona, simbolo della città, che si vede arrivando dal mare.

Nel 2002 si prosegue con il restauro di una statua lignea di San Giuseppe (1701) del Maestro Giuseppe Arata posta nella chiesa parrocchiale di Valleggia.

Nel 2003 l’attenzione viene posta su di un prestigioso capolavoro cittadino, il restauro del dipinto della Natività ed i Santi Bartolomeo e Francesco opera di Gerolamo da Brescia conservato nella Pinacoteca Civica di Savona.

Nel 2004 viene restaurata un’altra importante statua lignea settecentesca di N.S. del Rosario del Maestro Giuseppe Arata posta nella chiesa parrocchiale di Valleggia.

Nel 2006 ancora restauro di una tela di una Mater Misericordiae della chiesa di Cadibona.

Nel 2007 recuperato un bellissimo cartelamo seicentesco raffigurante “Madonna, Santa Maria Maddalena e San Giovanni” (Oratorio di San Dalmazzo a Lavagnola).

Nel 2008 pulizia e ritorno al suo antico splendore di una lapide celebrativa in marmo posta nella Pinacoteca di Savona e rappresentante “Cristo in Croce fra i Santi Brigida e Onofrio”.

Nel 2010 reastaurata un’ altra Mater Misericordiae, stavolta della chiesa di Valleggia.

Dopo un elenco così denso si ha come l’impressione di dover riprendere fiato, visto che per citare tutti gli interventi è stato necessario esprimerli attraverso una sintesi stringata. Chi è stato responsabile negli anni del club e dei vari service sa bene cosa ha comportato in termini di lavoro e di sacrificio attivarsi per raggiungere tutti gli scopi prefissati. Ma davvero è straordinario verificare, ripercorrendo questo viaggio attraverso le opere restaurate, come chi ne è stato responsabile ha attuato scelte ponderate, delle quali oggi si apprezzano i frutti importantissimi. Ognuno di quegli interventi si distingue infatti per il particolare valore artistico, simbolico, popolare, per il legame con il territorio. Ci sono i simboli religiosi e quelli civili, c’è la devozione popolare e il capolavoro artistico tout court. Davvero possiamo dire che nulla è stato lasciato al caso, che le scelte sono state quelle giuste. Sono gli ingredienti del successo del Piatto dell’Estate, dove anche il coinvolgimento della Fabbrica Giuseppe Mazzotti 1903 è stato ed è fondamentale: l’apporto di Bepi Mazzotti e di Tullio, oggi protagonista del Piatto dell’Estate 2010, hanno significato il legame con il mondo della ceramica d’arte tradizionale e contemporanea, l’abbinamento del service con una peculiarità straordinaria di questo territorio e, nello specifico, con una delle più antiche e prestigiose fabbriche ceramiche in Italia dove si è svolta gran parte dell’epopea artistica albisolese nei suoi vari periodi aurei, dal Futurismo agli anni ’50 e ’60, con la presenza dei più grandi nomi dell’arte internazionale, e che ancora oggi è punto di riferimento importante a livello nazionale ed internazionale per la ceramica. Pochi eventi come il Piatto dell’Estate hanno saputo catturare gli aspetti più belli del mondo dell’arte, rendendolo un appuntamento imperdibile. Detto degli artisti e delle nobili motivazioni e dei grandi risultati di questo service, non si può infine evitare di sfiorare l’aspetto “glamour” del Piatto dell’Estate, che solo in apparenza potrebbe essere considerato un aspetto di effimera superficialità. Negli anni, per tutto quanto detto finora e per la bravura degli amici del Lions Club Savona Torretta in qualità di organizzatori, il Piatto dell’Estate è diventato un momento magico, una delle più belle serate estive dove ritrovarsi con persone accomunate dalla passione per la cultura. La bellezza dell’arte, in senso generale, si è legata così alla bellezza dei luoghi, dei pensieri, delle persone. Per tanti, a lungo, compreso il sottoscritto, avvicinarsi in scenari magnifici come quello di Villa Faraggiana nelle splendide e profumate serate estive albisolesi lungo la rampa di accesso in dolce salita tra due ali di torce accese, significava vivere uno spettacolo suggestivo e atteso dove era sempre interessante partecipare, incontrarsi, parlarsi. Diversi sono stati i bellissimi luoghi toccati dall’evento, come la Fortezza del Priamar o il Giardino Museo della Fondazione Mazzotti in anni più recenti.

Ma quelle torce è come se fossero sempre accese per il Piatto dell’Estate, una sorta di fuoco sacro che si autoalimenta grazie all’impegno del Lions Club Savona Torretta, degli artisti, della Fabbrica Mazzotti: tutti protagonisti veri ed assoluti di una storia bellissima che continua.

Roberto Giannotti


Condividi su

 

Scroll to top